come un gorgo

La cosa che adoro di questo posto è il silenzio. Certo c’è anche molta bellezza, pace, svago e tranquillità. Ma quando la sera il ritmo della vita lentamente rallenta ed il vento soffia fresco dal mare, ciò che resta, ciò che si impone come un tratto affascinante ed intrigante è il silenzio della campagna toscana. Ascolti un vuoto riempito solo dal canto dei grilli e da lontani echi di auto di passaggio. È proprio il silenzio il regalo che ti fa questo angolo di mondo, lontano dalla frenesia della città.

Il silenzio è un regalo strano in questo periodo, spesso evitato e scansato come una compagnia fastidiosa ed inopportuna; eppure è un dono raro e promettente, non facilmente ritrovabile nel caos delle nostre esistenze Una volta superato il disorientamento dei primi minuti e quel senso di stranezza che accompagna la sua iniziale presenza, accogli quell’assenza di suoni e rumori come una benedizione per il tuo tempo.

Ci sono momenti della vita in cui ci può salvare solo il silenzio, solo quella pace che sgorga da un tempo di attesa e vuoto.

Scrive Erri De Luca: “Il silenzio non è uno stato di quiete, ma una tensione, quella di un gorgo in cui i suoni si avvitano attratti verso il fondo”.

Il silenzio funziona davvero così: dentro il suo apparente vuoto si cela un movimento calmo ed incessante, che come un gorgo, ti spinge verso il fondo, verso quanto è profondo, essenziale e vitale.

Il silenzio è quello spazio in cui la forza di gravità può esercitare il suo potere attrattivo, facendo sedimentare le cose, i pensieri e le situazioni, e spingendo ogni impulso vitale verso ciò che è fondamentale.


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