“Scendendo al mare, o risalendo verso casa, incontriamo sempre il banchetto di Rashid, il ragazzo che viene dal Bangladesh. Tutti i giorni compone e scompone, ricompone e riscompone i suoi “prodotti per cellulare”. Lo fa con gusto, precisione, metodica attenzione. E con una calma profonda, solenne, ispirata. Quest’anno ci sono state giornate di vento forte, e serate fredde, che mettevano a rischio la possibilità stessa di esporre i prodotti.
Mi sono fermato per salutarlo e per sentire che cosa pensava di questo vento e di questo freddo. E’ rimasto fermo per una frazione di secondo, poi, alzando le mani aperte verso il cielo, ha detto “lui sa”. Il gesto era appena accennato, con garbo, con pudore, e accompagnato dal movimento degli occhi verso il cielo insieme ad un piccolo sorriso. Semplicemente un gesto e una parola sussurrata, con il più mite degli sguardi. Impavidum ferient ruinae.
E’ stata una delle più grandi manifestazioni di forza che io abbia mai visto, senza rassegnazione, senza presunzione.”
Andrea Grillo sulla sua pagina Facebook