grano e gramigna

Scendo le scale mobili diretto alla stazione sotterranea delle ferrovie, alla fine di una lunga giornata lavorativa. Lo spettacolo che mi offre dinanzi è più o meno lo stesso di sempre: un gruppo di pendolari in attesa del treno per tornare a casa. Ci sono diversi lavoratori di ambo i sessi, qualche studente che ha fatto tardi e diversi rider, per lo più di colore, con le inconfondibili borse colorate.

Tra la folla “abituale” noto una presenza un po’ particolare ed insolita: si tratta di una giovane coppia con la piccolissima figlioletta nel passeggino. Sono due ragazzi giovani, credo sulla trentina, entrambi con un abbigliamento business di buona fattura e decisamente eleganti. “Gente in carriera” mi viene da pensare, non solo per via del vestiario ma anche per la loro presenza in quella stazione che, nel centro di Milano, non è un crocevia turistico.

Una cosa mi colpisce osservando la coppia: in attesa del treno entrambi paiono immersi negli schermi dei loro telefonini, sequestrati da non so quale compito o curiosità. La bimba gioca per qualche istante sola nel passeggino mentre i genitori paiono occupati a fare altro.

Confesso che la prima reazione di fronte alla scena è stata segnata da un po’ di disapprovazione: quei dannati cellulari – ho pensato – ci rubano il tempo e ci distraggono dalle cose davvero importanti della vita. Intendiamoci: vale per quella giovane coppia ma vale anche per ciascuno di noi…

Eppure al quel primo pensiero ne succede subito ed inspiegabilmente un secondo: nonostante l’apparente distrazione, quei giovani genitori sono lì con la loro figlia, insieme ad aspettare il treno, magari per fare ritorno, sempre insieme, alla loro casa. Nonostante i tanti impegni e le giornate lavorative lunghe e dense quei due professionisti hanno trovato “spazio” nella loro vita per un figlio, per qualcuno che potrebbe risultare un peso nella corsa verso il successo e l’affermazione di sé. Penso ancora: quanti loro coetanei, allo stesso modo in carriera, avrebbero fatto una scelta così “scomoda” e controcorrente?

Ragiono tra me e me: vedi come cambiano le valutazioni se modifichi il tuo punto di vista? Vedi come un giudizio superficiale e istintivo può trasformarsi in una valutazione più pacata, non appena osservi le cose con un minimo di prospettiva?

Arriva il mio treno e salgo sulla mia carrozza. Cosa ho imparato? Che dovrei imparare a giudicare di meno e comprendere di più; che certe impressioni superficiali meritano ascolto ma forse non troppa considerazione; che mettersi nei panni dell’altro è spesso il modo migliore per capire le cose; e che, in fondo, non sta a noi strappare la gramigna dal campo seminato, perché, insieme ad essa, rischieremmo di strappare anche il buon grano.


Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...