Cosa vuoi insegnare ai tuoi figli se un politico navigato, più volte presidente del consiglio, un self-made man come ama pensarsi, uno degli uomini più ricchi e di successo d’Italia, un anziano con più di ottanta primavere alle spalle, ebbene un siffatto personaggio che vorrebbe essere ricordato nei libri di scuola annuncia, parlando alla squadra di cui è presidente, che qualora i suoi atleti ottengano buoi risultati, sarà garantito loro un carico, come dire, di “signorine disponibili”? Testuali parole: “Adesso avete il Milan, la Juventus, eccetera… Se vincete con una di questa grandi squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di tr...” e giù applausi, risate e battute varie.
Ma certo, si scherza, chi lo nega? E poi, come si dice, sono battute da spogliatoio ed in questo caso la cosa vale non solo in modo figurato. Il personaggio ormai è un “vecchietto arzillo” che non ha mai fatto mistero della sua passione per il gentil sesso…
Già.. tutto vero.. eppure mi chiedo come si possa insegnare un senso di pari dignità, di rispetto della persona, di riguardo del valore altrui quando la donna è trattata alla stregua di un oggetto del piacere, come “carne prelibata” per l’appetito maschile, come qualsiasi “sex toys” buono per soddisfare la brama altrui. Non è solo una battuta, credetemi. È un modo di intendere i rapporti, di incarnare valori o banalità, di interpretare il proprio essere uomo maschio. Al di là della battuta sempre arguta del noto politico, intravedi un universo di significati, un modo padronale di pensare alle donne, una cultura (se così la possiamo chiamare) non solo patriarcale ma pure oscurantista, volgare e alla fine violenta.
Che tristezza che mi fa! Nel 2022 ancora a solleticare questi istinti “bestiali” di noi maschi, a lisciare il nostro sentirci “sesso forte” e, in quanto tale, “sesso che può tutto”. Che tristezza pensare alle sue figlie, alle sue nipoti, alla sua compagna, costrette a sentire battute che manco nelle peggiori bettole…E che tristezza gli adulatori di turno, sempre pronti a correggere, interpretare, confutare, giustificare, spiegare, come se le parole stesse non parlassero da sé…
E come spesso accade la pezza è peggio del buco. Il Tweet successivo: «Era una battuta da spogliatoio. È Natale». Appunto.
Bravo Marco, hai ragione una vera pena sentire ancora da certa gente battute del genereâ¦Hai dimenticato di notare che accanto a lui, mentre diceva questa battuta, câera la sua gentile signora sposata con un âquasi matrimonioââ¦Il bello è che comunque questo personaggio discutibile è sempre sulla cresta dellâondaâ¦Indubbiamente a molti piacciono il suoi soldi, il suo potere, le sue battute trivialiâ¦Molti voti li ha sempre presi anche da una fetta di elettorato cattolicoâ¦
Grazie del tuo blog che seguo sempre con interesse. Auguri cari di buon Natale e buone feste.
Sergio Bocchini
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