i leader mangiano per ultimo

Questa settimana mi sono convinto di una cosa: chi pensa che la leadership sia un fattore di prestigio, di onore, di successo o di visibilità sociale, forse si riferisce a qualcosa che con la leadership ha poco a che fare. Sento, anche tra i miei colleghi più giovani, questa voglia di emergere, di acquisire la leadership insieme a tutto quello che essa si porta dietro: riconoscimento, potere, influenza, ammirazione, gloria, soldi. Basta navigare un poco in LinkedIn per scoprire che tutti sono manager di qualcosa, come se ci fosse una pulsione incontrollata alla guida, alla dirigenza e al comando.

E poi sperimenti settimane come queste in cui scopri che la leadership ha quel sapore amaro dell’insoddisfazione, del fallimento, della perdita e dell’insuccesso. E questo sentimento scomodo non nasce prima di tutto per ciò che si riferisce alla tua vita o alla tua carriera ma alle persone che ti sono affidate. Scriveva Simon Sinek che “i leader mangiano sempre per ultimi”, è questa la loro caratteristica essenziali, tutti gli altri sono solo manager. Ebbene ci sono settimane in cui ti rendi conto che non solo non c’è stato cibo per te (e fin qui nulla di grave) ma manco per le persone che avrebbero dovuto cibarsi prima di te. Perché in fondo la leadership è tutta qui: assicurarsi che ciascuno abbia di che nutrirsi, che ciascuno si senta al sicuro, che a ciascuno siano garantite le condizioni per esprimersi al meglio.

È doloroso quando ti rendi conto che non sempre questo ti è possibile: sperimenti così quel sentimento di delusione e di frustrazione che appartiene ad ogni leader che sia stato almeno una volta tale.

La leadership possiede questo tratto un po’ singolare e strano: il tuo successo è strettamente legato al successo degli altri. Anzi: è il loro successo la misura del tuo successo, le loro conquiste la tua conquista principale. Ecco perché non è sempre facile giungere a fine settimana con una buona dose di soddisfazione: non basta che il tuo piatto sia stato più o meno pieno, ma occorre che ciascuno abbia potuto sfamarsi con abbondanza e gratificazione.

Forse è qualcosa che si impara con il tempo o forse è qualcosa che non si impara mai… non saprei… Quello che so è che la leadership richiede, oltre a metodo e disciplina, la capacità di decentrarsi da sé per mettere l’altro al centro della tua attenzione, della tua azione e della tua stima.


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