“Caro Michele, caro Francuccio, cari ragazzi, non ho punti debiti verso di voi, ma solo crediti. Verso l’Eda invece ho solo debiti e nessun credito. Traetene le conseguenze sia sul piano affettivo che su quello economico.
Un abbraccio affettuoso, vostro
Lorenzo
Caro Michele, caro Francuccio, cari ragazzi, non è vero che non ho debiti verso di voi. L’ho scritto per dar forza al discorso! Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto.
Un abbraccio, vostro
Lorenzo”
Amo molto queste parole che compongono il testamento spirituale di don Lorenzo Milani… le trovo caustiche, profonde, radicali, come lo sono tutti i suoi scritti e tutte le sue lettere…
Don Lorenzo non è mai stato morbido, accondiscendente, diplomatico; le sue parole arrivano sempre come “un pugno allo stomaco”, senza inutili gentilezze, o remore di bon ton…ti colpiscono come qualcosa di urticante e abrasivo.
Mi danno le vertigini quel “Ho voluto più bene a voi che a Dio”… solo chi ha amato profondamente ed intensamente qualcuno che la Vita gli ha messo sul cammino, anche al di là di un legame di sangue, può intuire quale passione, quale carnalità, quale dedizione vi possono essere dietro quelle semplici parole. Amare qualcuno più che Dio… suona blasfemo sulle labbra di un prete, qualcosa di inconcepibile, di empio. Ma l’Amore, quello con la A maiuscola ha sempre in sé qualcosa di eversivo, di estremista, di dirompente e di eretico; Esso va oltre gli schemi, oltre i confini, oltre gli indugi e le buone maniere; bussa a porte inospitali, entra in case malfamate ed insalubri, getta ponti verso terre impestate e pagane. L’Amore è un po’ così… un abisso destabilizzante e dirompente…
“Ho voluto più bene a voi che a Dio”… forse in questa bestemmia c’è il segno che l’Amore per l’altro ti ha talmente preso dentro che perdi il senso della misura, smarrisci la bussola e finisci per amare tutto e tutti.