letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, non vorrei che diventasse un’abitudine (perché, sai, a me i regali piacciono molto) ma anche quest’anno non c’è più spazio sotto il mio albero per altri doni, quindi mi vedo costretto a chiederti di non portare nulla… anche quest’anno, ahimè…

In queste ultime settimane il mio albero, quello che mia moglie ed i miei figli hanno preparato con molta cura ed estro, ha accolto, sotto le i suoi rami, un’infinità di pacchi, pacchetti, scatole, omaggi, borse di ogni dimensione e colore, tanto che temo faticherò ad aprire tutto questo “ben di Dio” nel giorno di Natale. Questi singolari doni, che sono comparsi sotto il mio alberello, sono le moltissime persone che la Vita ha messo sulla mia strada, i preziosissimi legami che con loro sono nati e cresciuti, i molti sorrisi che ci siamo scambiati, gli sguardi che si sono incrociati, gli abbracci che ci hanno scaldato reciprocamente il cuore e quella umanissima compagnia che ci ha fatto sentire meno soli nel cammino.

Caro Babbo Natale, questi doni non solo sono qualcosa di unico ed impagabile, ma sono pure dei tesori inesauribili di bellezza: quando li scarti, quando ne assaggi il contenuto è come se iniziassi un viaggio che dura una vita. Vedi, caro Babbo, quando ti regalano un paio di calze o un telefono, dopo un po’ la sorpresa e la novità terminano e tutto torna come prima… con questi regali è diverso… assomigliano molto alla borsa di Mary Poppins.. non so se te le ricordi: da una normale borsa la straordinaria tata ci tirava fuori una infinità di cose, le più strane e sorprendenti, come fosse un cappello magico da prestigiatore. La scatole dei miei legami sono un po’ così: le scarti, togli i nastri ed i fiocchi e cominci a scoprire cose che non ti aspetti e così inizia un “effetto sorpresa” interminabile.

Caro Babbo Natale, arrivi ad un’età in cui le “cose” iniziano ad avere il sapore di un piacevole intralcio, un ingombro necessario ma talvolta incomodo. Impari così ad apprezzare l’impalpabilità di altre ricchezze, che magari non aumentano il conto in banca o il valore dell’ISEE ma che riempiono la vita con copiosa esuberanza. A questa età la dipartita di persone care diviene un evento frequente e in qualche modo “familiare”, sicché non è raro che ti interroghi sul quanto stai accumulando, magari un po’ inconsapevolmente, nella tua vita.  Ad essere onesto, non averne a male caro Babbo, sono di questi doni ineffabili che ho una fame radicale, un appetito insoddisfatto ed un desiderio sconfinato. È a loro che ambisco, è a loro che anelo come un assetato nomade del deserto.

Insomma, caro Babbo Natale, se vuoi passare da casa mia, le porte sono aperte: troverai una tazza di latte caldo e qualche biscotto; ma anche per quest’anno la Vita basta a se stessa.


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