responsabilità…ma per chi?

Avete presente quelle professoresse arrabbiate che, per punire una classe che non studia, finiscono per castigare quelli che hanno fatto il loro dovere? O di quel prete che si lamenta di coloro che non partecipano, lagnandosi proprio con coloro che sono presenti?

Ecco, non vorrei che finisse così anche con i nobili e giusti appelli alla responsabilità politica che sento pronunciare in queste giornate post elettorali. Perché se responsabilità deve essere, deve essere per tutti, nessuno escluso! E permettetemi: coloro che dovrebbero maggiormente sentire il peso di questa responsabilità sono proprio quelli che hanno raccolto un enorme consenso elettorale, ricevendo un credito di fiducia immenso. Quei milioni di voti ricevuti non sono stati dati per accrescere prestigio, potere o rappresentanza, ma perché le promesse fatte vengano onorate e rispettate.

Il senso di responsabilità esige la capacità di farsi carico del bene di tutti, smussando, mediando, dialogando, costruendo ponti e non muri. “Ma questo significa rinunciare o quanto meno adattare i propri ideali e progetti!” potrebbe argomentare qualcuno. Beh, non è quello che fa un padre di famiglia che sente la responsabilità verso i propri cari? Ha dei progetti in testa ma poi c’è la moglie che dissente, il figlio adolescente che protesta, il figlio piccolo che si ammala, i suoceri da accudire e le scadenze lavorative da rispettare. Quel padre ha “tradito” i suoi piani perché è venuto a patti con tutte queste esigenze? Per nulla! Magari la faccio un po’ facile ma questo è quello che mi aspetterei da una classe politica nuova e responsabile. La responsabilità non è prerogativa di alcuni ed un optional per altri: non è che alcuni possono scrutare con apprensione la rotta di navigazione mentre altri danzano allegri e spensierati sul ponte del Titanic.

Perdonate la citazione poco dotta, ma qui ci sta: sapete cosa dice Ben Parker, zio del più noto Peter, al nipotino supereroe (Spiderman per chi non avesse riconosciuto la citazione): «Da un grande potere derivano grandi responsabilità». Ecco, proprio così!

Questo mio articolo è stato pubblicato sul numero di Marzo di Dialogo, inserto de Il Cittadino


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