Non sempre la gentilezza, la disponibilità e la cortesia sono sinonimi di sincerità e testimoniano un cuore aperto e accogliente. Talvolta, infatti, rischiano di essere come “contaminati” da un’affezione un po’ troppo ricercata, un po’ appariscente ed ostentata e, alla fine dei conti, un po’ falsa. In certe occasioni una sana “ruvidità” o una naturale antipatia suonano come più salutari e benvenute.
Dubito di coloro che ti sorridono sempre, che ti accolgono di continuo a braccia aperte o che ci sono sempre in qualunque istante e per ogni necessità. Provo un irriflesso sospetto per chi non ti sa mai dire dei no, per chi non sa mai negarsi o per chi non sa declinare un invito o una proposta. Queste disponibilità “estreme” ed incondizionate suonano un po’ come delle forzature, come obblighi, come qualcosa di artefatto e di innaturale. Pare che certe persone facciano fatica a sopportare i no che sono costretti a dire e tollerano assai poco quella ferita alla propria immagine, che nasce dal dover dichiarare la propria indisponibilità. Esse coltivano quella malsana convinzione che se in certi istanti non ci sei, allora non ci sarai mai più. Come se la misura della disponibilità verso gli altri fosse una reperibilità 24 ore su 24, 7 giorni a settimana, 365 giorni l’anno. Per costoro la presenza o è costante ed assidua o non è. In fondo, secondo loro, ammettere la propria assenza una volta significa confessare la propria inaffidabilità.
Mi piacciono coloro che, anche con un certo fastidio, ti dicono “adesso non posso”, “lo faccio dopo” o “in questo momento sono stanco”, e te lo dichiarano con semplicità e naturalezza, senza preoccuparsi troppo di quello che l’altro potrebbe pensare o dire.
Mi piacciono quelli che, con ruvida sincerità, ammettono che, per amare o prendersi cura di qualcuno, non serve ignorare i propri bisogni o le proprie necessità. Dire di no non è un tradimento o un atto di ostilità, ma il semplice riconoscimento che non ci è chiesto di essere “perfetti” per essere persone affidabili.
Forse quelli che sanno dire dei no sono proprio coloro che, onorando i propri bisogni, sono più pronti a servire anche i bisogni ed i tempi degli altri.