A breve scollineremo un nuovo anno: lo so che si tratta di un fatto “formale” e un po’ rituale… in fondo cambia poco, non c’è alcuna vera soglia da superare, giacché il tempo della nostra vita scorre sereno e continuo e poco si interessa del modo in cui lo misuriamo e tracciamo mesi ed anni sul calendario.
Eppure ogni frontiera, anche solo simbolica ed ideale, innesca inevitabilmente il pensiero di una verifica e la voglia di uno slancio in avanti: qualcosa si chiude e qualcosa si apre. Avverti così il senso di un passaggio, di un attraversamento verso il futuro, l’ardire di abitare un domani che speri sia ricco di pienezza e vita.
In questi giorni è un inseguirsi incalzante di auguri e di auspici, di felicitazioni e di benedizioni: a tutti si auspicano giorni sereni e di pace, giorni in cui l’esistenza possa mostrare il proprio volto più benevolo e accogliente. Sappiamo tutti che non esiste certezza che sarà davvero così; però, in fondo, non abbiamo altro modo per esorcizzare l’inizio di un tempo nuovo, né altra strategia per affrontare l’ignoto che ci aspetta.
Allora mi piacerebbe concludere questo anno ed iniziare il nuovo che ci attende in compagnia di tre parole che ci possano accompagnare anche per i giorni futuri. Sono tre paroline piccole piccole, che certo non fungono da assicurazioni per nulla: non ci tuteleranno da grane e problemi, né terranno alla larga malattie o sconfitte. Non sono talismani particolarmente efficaci né amuleti potenti da tenere in tasca. Sono però tre termini che sento molto cari e che sanno, quanto meno, scaldare il cuore, il che, di questi tempi, non mi pare cosa da poco. Il mio augurio si declina in tre parole: fiducia, speranza e coraggio.
C’è una fiducia radicale che abita il nostro cuore, quella stessa che ci premette ogni mattina di mettere la gamba giù dal letto e di appoggiare il piede sul pavimento, sapendo che esso sosterrà il nostro peso. Viviamo la nostra vita solo in nome di una fiducia tanto profonda ed essenziale, senza la quale non avremmo l’ardire di fare alcunché. Il mio augurio è quello di saper sempre di più vivere in compagnia di quella fiducia che ci abita, che sta lì, nascosta nel nostro animo, sotto il peso delle preoccupazioni e delle ansie che ci travagliano.
La nostra fiducia ci apre alla speranza per il domani, a quel gesto temerario ed impavido di muovere un passo dopo l’altro, ogni giorno, ogni instante, ogni attimo. La speranza non è l’illusione che tutto andrà bene, né l’ottimismo di chi pensa che le cose andranno necessariamente bene. La speranza è la virtù minima e umile di chi sa riconoscere che le cosa possiedono un senso nella propria vita, anche se talvolta esso non traspare in modo chiaro ed evidente. La speranza si genera quando sappiamo che c’è il senso di un cammino nei mille passi che muoviamo e che non esistono deviazioni o smarrimenti ma solo percorsi “diversamente” lineari. Possiate allora sperimentare la speranza, tanta piccola speranza, minuta, docile, paziente, ma certa ed esigente.
E poi vi sia tanto coraggio, coraggio da vivere e da condividere, da regalare a piene mani a chi non ce la fa, a chi arranca, a chi fatica, a chi resta indietro. E tanto coraggio per se stessi, per i propri cari, per chi amiamo e per chi non sopportiamo, per chi ci vive accanto e per chi si è allontanato. Coraggio per dire la parola giusta, per compiere il gesto che serve, per alzare gli occhi e non perdere la direzione del cammino.
Ecco..tutto qui… vi auguro una fiducia profonda, una speranza viva, un coraggio generoso… buon anno!