un punto di appoggio

Ti guardi attorno e ti accorgi che talvolta ti serve un punto di appoggio. Non che questo non ti sia necessario ogni giorno, ogni singolo istante della vita… ogni mattina che metti il piede giù dal letto, ogni nuova esperienza che intraprendi, ogni nuova sfida, ogni nuova responsabilità, ogni nuovo viaggio ed ogni incominciamento… per tutto questo ti serve un punto di appoggio, un vincolo affidabile, una base sicura da cui partire e a cui tornare.

Eppure ci sono giorni in cui l’esigenza di questo punto fermo emerge con maggiore intensità.

Mi accorgo che, generalmente, questo non accade nei giorni necessariamente più faticosi o caotici, densi ed impegnativi. Anzi, talvolta la corsa e l’impegno di quei giorni, il loro vortice di apprensione ed inquietudine, rendono questo bisogno meno evidente e percepito. Accade invece che sia la solitudine a far affiorare con più determinazione questa pretesa di equilibrio, questa radicale necessità di stabilità e di persistenza.

Ci sono tante cose che nella vita ci danno fortezza: gli affetti, le amicizie, le responsabilità, il ruolo sociale, gli obiettivi da raggiungere, i traguardi da tagliare, il passato che ci siamo lasciati alle spalle. Sono tutte che cose che confermano chi siamo e quello che valiamo; esse donano come un senso di sicurezza e di consistenza al tempo che scorre e ai giorni che passano.

Eppure talvolta non bastano. Ti guardi attorno e comprendi che serve altro, che serve di più, che tutto questo, per quanto straordinario e affidabile, non è sufficiente. È allora che ti senti come naufrago nel mare del tempo, come foglia strapazzata dal vento, come un granello di sabbia che l’onda ributta continuamente a riva. È allora che ti serve un punto di appoggio, un caposaldo che metta ordine, che doni stabilità, che garantisca persistenza.

Una cosa, in quell’istate, ti si rivela in tutta la sua nuda verità: che per quanto tu possa scrutare e scandagliare attorno a te, non troverai mai quello che cerchi.

Quell’ancora di salvezza si cela sotto le tue pretese sicurezze, dietro i tuoi falsi passi baldanzosi, coperto dalla montagna delle tue inaffidabili assicurazioni. Il punto di appoggio sta lì, nascosto nell’angolo della tua anima, come la nostalgia di un abisso, come il desiderio di una pienezza, come un grido che invoca, che appella, che implora un Senso da venire.


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