Ogni nuovo libro è come un viaggio in un luogo che non conosci: non sai mai se il posto ti piacerà, se la corsa sarà piacevole, se incontrerai persone interessanti e se, alla fine dei conti, sarà un momento bello per la tua vita.
Osservi la copertina dal nuovo libro che tieni in mano e provi sempre una sorta di timore iniziale: stai intraprendendo qualcosa di nuovo e ti domandi se il risultato sarà all’altezza dell’attesa. Non sai esattamente cosa ti aspetta, perché leggere un libro è un po’ come iniziare una nuova amicizia: c’è sempre un po’ di timore nei primi passi e nel muovere gli occhi sulle prima pagine, perché non conosci cosa ti può attendere, che sentimenti esso saprà suscitare e che pensieri attiverà nella mia testa.
Anche perché un libro non è un articolo di giornale o di una rivista. Questi ultimi assomigliano molto a quegli incontri veloci che fai in metropolitana: durano il tempo di poche fermate e, piacevoli o fastidiosi che siano, sai bene che avranno vita breve. Un libro no, è qualcosa di più serio ed impegnativo. Sarà una relazione a più lungo termine: talvolta è come una gita di una giornata, altre volte una vacanza di diversi giorni. In entrambi i casi devi valutare con attenzione i tuoi compagni di viaggio perché non te ne potrai sbarazzare nel giro di pochi istanti.
Cominci ogni nuovo libro leggendo le pagini inziali con un certo sospetto, quasi alla ricerca di quei segnali che possano certificare che è scattata la magia, che si è creata l’intesa e che l’alleanza tanto voluta è finalmente nata. Perché, alla fine, leggere è tutta una questione di fiducia: passi del tempo in compagnia della sue pagine e ti affidi alle sue parole, ti consegni alla sua narrazione, senza avere la più pallida idea della destinazione finale. Il libro ti conduce e tu ti lasci accompagnare, mettendo ogni passo dietro al suo e concedendo all’autore il potere determinare la direzione, il ritmo e la meta. Forse è a motivo di questo affidamento che ogni inizio è sempre dominato da un sano e naturale senso di diffidenza.
Poi, ad un certo punto, qualcosa accade, inspiegabilmente e imprevedibilmente: come tra due persone in carne ed ossa, scatta una scintilla, una sintonia, una simpatia, un affiatamento. È il momento in cui tra l’autore ed il lettore si genera un’intesa, una fiducia reciproca, un patto che consente alla lettura di procedere con tutt’altro passo. È solo allora che le pagine scorrono fluide e dense sotto i tuoi occhi; è solo allora che non temi di iniziare un corpo a corpo con ogni parola, con ogni aggettivo e verbo, sapendo che quella battaglia è qualcosa che merita di essere combattuta e, se possibile, vinta. Quando tutto questo accade, beh, allora la magia della lettura sprigiona tutta la sua inebriante bellezza: allora ogni pagina diviene un piccolo tesoro di emozioni e di pensieri, di movimenti impercettibili dell’anima e di abissi che ti si spalancano davanti agli occhi. Sono quei momenti in cui il tempo cessa di scorrere e solo il voltare delle pagine segna il divenire delle cose.
Sono attimi preziosi, spesso unici e misteriosi, mai banali e spesso disorientanti, in cui comprendi che la parola sa creare mondi e sa dipingere universi nei quali possiamo abitare da uomini liberi.