Ascolto da camera mia la voce dei miei vicini che si trovano nel loro giardino retrostante la casa. Sono due giovani e arzilli nonni alle prese con la loro prima nipotina di pochi mesi. La accudiscono durante il giorno, come credo facciano la maggior parte dei nonni italiani per aiutare i figli impegnati nel lavoro.
Sono voci serene, gioiose, tipiche di chi, dall’alto degli anni, sa guardare le cose con la giusta distanza e sa apprezzare il valore del tempo e delle relazioni. I nonni incitano la piccola a fare i primi passi, attenti a sostenerla nei suoi vacillamenti, pronti ad incoraggiare e a gratificare per i piccoli successi raggiunti. Confesso che è un bel modo per iniziare la giornata lavorativa: nella frenesia delle cose da fare, nell’incombenza delle scadenze, nello stress degli appuntamenti, le loro voci si offrono come una piccola isola di serenità, un luogo pacato in cui stare per qualche istante e riprendere fiato.
Ascolti le loro voci e comprendi che per i due nonni il mondo è tutto lì, in quei pochi metri quadrati di prato e fiori, in quell’isola di vita che contiene tutto ciò che è davvero importante. Non serve altro, non ci sono obiettivi da raggiungere, posti dove andare, mete da perseguire, ideali da inseguire.
Li ascolti e intuisci che, forse, l’amore ha più a che fare con la profondità del tempo che con l’ampiezza dello spazio. L’amore è la possibilità che ci viene donata di entrare dentro la vita piuttosto che vagare per infinti luoghi. L’amore è esperienza di concentrazione, di condensazione, di unificazione della nostra esistenza in un qui ed un dove. L’amore è esserci tutto in un posto, è dimorare un piccolo pezzo di mondo come se fosse l’unico universo disponibile. L’amore è sopire la tentazione dell’altrove per scoprire la novità nello stesso. Quel giardino, quel picco pezzetto di terra, abitato e visto infinite volte, diviene anche stamattina il palcoscenico di una manifestazione, di una epifania della Vita; ogni luogo che viviamo può diventare rivelazione e trasparenza del Mistero delle cose.
Checché ne dica tanta pubblicità, l’amore è stare, è dimorare, è riconoscere un dove ed eleggerlo ad un dove-per-sempre. L’amore è la bellezza del restare, del permanere, del durare, sapendo scoprire, dentro la apparente monotonia dell’uguale, la straordinaria novità della Vita.