E niente… siamo alla solite… così come a dicembre arriva Natale, allo stesso modo con la legge finanziaria arriva un bel condono fiscale, stavolta ammantato sotto il più nobile termine di “pace fiscale”. Al di là di come lo vogliamo chiamare resta il fatto che se hai un contenzioso con il fisco relativo al periodo 2000-2015 per un importo fino a 1000 euro, pluffff… tutto sparito, svanito, evaporato, dimenticato, perdonato, come se mai fosse successo…Ma se avete debiti più recenti non temete: sono previste agevolazioni per gli anni 2019, 2020 e 2021 con sconti delle sanzioni al 3%. Che meraviglia! Siamo davvero il Paese del balocchi…
Sta cosa faccio davvero fatica a capirla: perché nel Belpaese chi tenta di evadere le tasse prima o poi la fa sempre franca? E non ditemi: ma si tratta di importi ridicoli, la grande evasione è altro, tanto quelle cartelle erano inesigibili, era più il costo del recupero che l’introito per lo stato, etc, etc, etc… Le so pure io queste cose, ma rimane il senso di impunità per chi fa il furbo ed un pugno nell’occhio a chi è costretto a pagare ogni singolo centesimo di tasse.
Vedete, possiamo discutere del fatto che, grazie a questa manovra, un lavoratore autonomo avrà un vantaggio considerevole rispetto ad uno dipendente. Secondo le analisi del Centro Studi della Cattolica un elettricista forfettario pagherebbe oltre 6.500 euro di imposte in meno rispetto a un elettricista identico assunto da un’impresa, mentre un consulente informatico forfettario risparmierebbe oltre 3.600 euro di imposte rispetto al suo clone assunto nell’impresa. Lasciamo stare, sono disposto a chiudere un occhio perché credo che sia un “riconoscimento” per la base sociale che sostiene questo governo. Ma l’evasione proprio non la capisco. O meglio non capisco perché un governo la debba implicitamente tollerare.
Perché mai in questo Paese il senso della legalità è così miseramente basso? Perché consideriamo furbo chi è un ladro, astuto chi truffa ed un genio della finanza chi sottrae soldi pubblici? Ma diventeremo mai un paese “normale”?