chi parla ancora di razza?

Vi confesso che provo sempre un brivido lungo la schiena quando sento l’aggettivo “etnico”, soprattutto se è accompagnata dalla locuzione “sostituzione etnica”. Se n’è uscito ieri un ministro della repubblica con questa macabra espressione, che nel corso della storia è stata foriera di esiti assai violenti e dolorosi. La cosa suona quanto mai funesta se si considera che nello stesso giorno il nostro presidente della repubblica visitava il campo di concentramento di Auschwitz, luogo in cui la parola “razza” ha assunto contorni disumani e crudeli.

Mi interrogo che senso abbia rievocare queste parole in un mondo complesso e globalizzato come il nostro ed in paese, sempre il nostro, che ha attraversato un passato segnato da una dittatura fascista, dalle leggi raziali e da una adesione ad ideologie oscure e disumane.

Guardare alla complessità del mondo moderno con le categorie della razza, della sostituzione etnica, o di altri armamentari culturali di altri tempi, mi pare significhi guardare la storia con lo specchietto retrovisore. Che piaccia o meno al nostro ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare (anche qui.. le parole…) viviamo in un mondo integrato, interconnesso, dove la gente vive in un villaggio globale sempre più piccolo. Ciò non significa che questa integrazione sia esente da problemi e criticità.. tutt’altro..  ma la soluzione consiste in un slancio ulteriore verso il futuro non in una ritirata verso il passato. Anche l’industrializzazione dei secoli scorsi ha portato enormi scombussolamenti al precedente mondo agricolo, ma nessuno si è sognato di abbandonare l’automobile per tornare all’utilizzo dei carri trainati da cavallo.

A parte l’estrema rilevanza del tema dei diritti civili e del rispetto dei valori democratici (ma scontati e mai acquisiti per sempre) mi chiedo se la nostra classe dirigente sia in grado di guidare la settima economia mondiale verso il futuro o se la stia facendo regredire verso epoche passate. Chi ci governa sa immaginare l’Italia del 2050 o tenta, ossessivamente, di farla ritornare a quella del 1920?


Una risposta a "chi parla ancora di razza?"

  1. Ottimo spunto che mi fa pensare: chi ha eletto queste persone sa pensare al 2025? Certo siamo stati abituati nel passato a politici illuminati capaci di pensare al futuro… pensiamo a chi ha promosso la Comunita’ Europea… erano politici… oggi sembra di capire che il 2050 sara’ tra un’era geologia…
    Sui social (ma anche nelle piazze fisiche e nei bar) la gente si insulta (o peggio) perche’ ha comprato un’auto elettrica o perche’ la CE ha deciso di fermare la vendita dei motori termici dal 2035… Forse la settima potenza economica ha bisogno di tornare un po’ sui banchi… studiare cosa e’ successo nell’ultimo secolo e provare a programmare cosa voglia essere nei prossimi 10 anni… Quello che sta succedendo con il PNNR e’ l’emblema… sono soldi che dovremmo investire per avere un futuro migliore… ma io vedo solo tante persone che stanno sfruttando l’occasione per arricchirsi nel breve e pochi o nessuno proporre progetti con uno sguardo al futuro.

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