Non c’è forse esperienza più “potente” per un essere umano di quella di generare: puoi costruire grattaceli, guidare eserciti, reggere imperi finanziari e politici ma il potere di “dare vita ad una vita” è un tratto che rende l’uomo simile al suo creatore. Quale potenza più eminente di generare una nuova esistenza? Quale signoria più nobile e imponente di poter trasmettere il mistero della vita ad un altro essere umano?
Essere padri e madri è forse il punto più alto della nostra povera umanità e non mi riferisco qui solo al dato biologico e naturale ma a tutte quelle svariate forme in cui propiziamo nuove nascite, stimoliamo nuovi cominciamenti, apriamo nuove esistenze. La generatività, benché si radichi nella nostra carne come fecondità biologica, non è circoscrivibile alla pura riproduzione. Si è generativi in mille modi diversi, in forme che sono tante quanti coloro che scelgono di dare la propria vita per gli altri. Essere generativi è il culmine della potenza umana, il suo acme, il punto eccelso ed irripetibile.
Eppure l’esperienza della paternità e della maternità ci istruiscono sul fatto che, se la generatività esprime il massimo dell’intensità umana, essa ne rappresenta anche la sua insuperabile debolezza. Chi è padre e madre coglie immediatamente cosa intendo dire: di fronte a tuo figlio sei sommamente potente e, allo stesso tempo, radicalmente impotente. Tuo figlio ti rammenta che “puoi” talmente tanto da essere capace generare nuova vita ma, allo stesso tempo, quella nuova vita sancisce un limite per te insuperabile ed invalicabile. Di fronte ad un figlio comprendi che puoi tutto e, contemporaneamente, non puoi nulla. Non servono grandi ragionamenti: quando tuo figlio ha solo qualche giorno di vita, lui decide i tempi del sonno e della veglia, lui i tempi del nutrimento, lui quando puoi dormire o allontanarti. E quando cresce, questa impotenza certo non si attenua: egli fa la sua strada, insensibile ai tuoi sogni, ai tuoi desideri, a quello che volevi per lui e per il suo futuro. Lui cresce secondo riti e tempi che non controlli, matura in base ad una calendario che non sei tu a scrivere.
Straordinario mistero dell’essere uomini! Il valore della tua potenza coincide con quello della tua massima impotenza! Il tuo “potere” convive a stretto contatto con la tua impotenza. Sta tutta qua forse la nostra umanità: in questa tensione irrisolta tra essere e non essere, potere ed impossibilità, tra presenza e dispersione.
Straordinario potere di essere Donna
Che genera la vita.
Bellissimo articolo
Un caro saluto Wu Otto
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