seno e coseno

Qualcuno dice che la vita di coppia a volte rischia di assomigliare a due rette divergenti: ciascuno va per la propria strada e si allontana lentamente ma costantemente dall’altro.

È vero…può accadere. Ma ho l’impressione che la vita a due corrisponda di più alla complessa sovrapposizione del funzione seno e della funzione coseno. Non so se siete esperti di trigonometria ma la funzione seno è una specie di funzione “ondulatoria” che varia armoniosamente tra lo zero, l’uno ed il meno uno, con intervalli costanti e regolari in cui riprende i propri valori. È una specie di percorso come le montagne russe: si parte, si sale fino ad arrivare all’apice e poi si comincia a scendere fino a giungere ad un avvallamento, per poi risalire nuovamente al livello del suolo. Il tutto con una precisione millimetrica di salite e discese. La funzione coseno è una funzione “gemella” di quella seno, con la differenza che quando la funzione seno è a zero, lei è a uno, quando il seno è a uno lei è a zero e così via. Insomma l’una segue l’altra con lo stesso andamento ma mai condividendo gli stessi apici e gli stessi avvallamenti.

Non funziona un po’ così anche tra due persone che si amano? È assai difficile che si riesca a condividere, nello stesso istante, i momenti “top” e quelli “down”: capita che uno sia euforico per un successo e l’altro amareggiato per una sconfitta; l’uno entusiasta per una vittoria e l’altro demoralizzato per un insuccesso. L’uno è in cima mentre l’altro a livello terra; l’uno precipita in un avvallamento proprio quando l’altro sente l’ebrezza della salita. È un mistero questo andamento ondulatorio delle vite, questo oscillamento che ti fa sperimentare altezze e profondità, entusiasmi e delusioni, tutto con delle coincidenze che suonano stravaganti.

Non serve lamentarsi o recriminare: la vita insieme va così, seguendo logiche che sfuggono alla precisione trigonometrica.

Come fare allora sopravvivere a queste ancestrali dissintonie, a questi iati che si creano proprio con le persone che amiamo? Difficile da dirsi… Io con il tempo ho scoperto una cosa: che occorre molta pazienza per scoprire che ogni istante, seppur brutto e doloroso, è abitato da una bellezza che ci precede e che, spesso, è difficile da svelare. Tuttavia è lì, e quando la tempesta passa, essa affiora con spontanea naturalezza. Serve pazienza e fortezza per non fuggire da questi avvallamenti fastidiosi, da questi tempi di scoraggiamento e delusione. Abitare questi momenti è saper concedere loro la possibilità di portare cose buone alla nostra vita, anche quando può sembrare impossibile.


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