la felicità accade…

“Grace non aveva mezzi termini, cosa che, secondo Isabel, dipendeva dal fatto che era cresciuta in un piccolo appartamento oltre Cowgate, dove non c’era altro da fare che lavorare e la gente diceva pane al pane.

Isabel era ben consapevole di come fossero diverse le esperienze di Grace delle sue. Lei aveva goduto di ogni privilegio, con molteplici possibilità distruzione, mentre Grace si era dovuta accontentare di quel che passava una scuola sovraffollata e anonima. A volte le pareva che la sua formazione le avesse portato solo dubbi e incertezze, mentre Grace era rimasta salda ai valori della vecchia Edimburgo. Lì non c’era spazio per dubbi. E allora, si chiedeva Isabel, chi è più felice: chi è consapevole e ha dei dubbi o chi è sicuro delle sue certezze e non le mette mai in discussione?

La risposta che si era data era che la felicità non c’entrava niente. La felicità era qualcosa che, come la pioggia o il sole, capitava, a seconda del carattere di ciascuno.” (Alexander McCall Smith, IL CLUB DEI FILOSOFI DILETTANTI)


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