Spero che prima o poi (onestamente meglio prima che poi) ci renderemo conto di quanto la convinzione “uno vale uno” sia una stupidata galattica, degna di un cultura ignorante ed arrogante. E dei danni che questa bestialità madornale può creare nella nostra società e al bene dei suoi singoli individui.
Perché se c’è una cosa che non è per nulla democratica, questo è proprio il sapere: l’ignorante ed il colto non stanno sulle stesso piano, checché ne pensino i nuovi guru della comunicazione. La scienza, e più in generale la conoscenza, sono ciò che di più aristocratico esistano: se vuoi parlare, se pretendi che la tua opinione venga presa in considerazione, devi studiare, spendere tempo e fatica sui libri, accettare che altri che sanno accertino e valutino il tuo livello di conoscenza e solo allora puoi “parlare alla pari”. È come se pretendessi, senza alcuna nozione di ingegneria, di parlare alla pari con un ingegnere che costruisce ponti, su come debbano esser costruiti, sulla larghezza dei piloni portanti o la lunghezza delle arcate o sul materiale da utilizzare. O come se ambissi a discutere su come debbano essere fatte le ali di un aereo con un ingegnere aeronautico, senza aver mai letto un libro di fisica e fluidodinamica.
Non basta che abbia letto due o tre articoli su internet (magari di dubbia credibilità scientifica) per sentirmi autorizzato ad esprimere il mio parere su tutto… è bello che uno voglia poter decidere su come fare un ponte o costruire un aereo ma, ahimè, c’è un solo modo per soddisfare questa aspirazione: studiare, studiare e studiare e poi mettere alla prova con metodo scientifico le tue idee… tutto il resto sono chiacchiere da parrucchiera.
E se nessuno di noi si immaginerebbe mai di progettare un ponte senza competenza, non capisco perché alcuni si arroghino il diritto di decidere (in base a cosa???) che una certa vaccinazione sia utile o pericolosa. E non dite che qui è in gioco la salute personale perché vi sfido a passare con la vostra famiglia sopra un ponte progettato dal vostro imbianchino e vediamo se è meno rischioso che farsi una iniezione…
Non so…mi pare che viviamo in un mondo sottosopra.. dobbiamo tornare a difendere ed affermare le cose ovvie, e cioè che serve una laurea in medicina per decidere della salute degli altri (perché anche se fossero i tuoi figli, non sono tua proprietà e vale per loro il medesimo diritto di cura), che serve una laurea in ingegneria per costruire ponti ed una in lettere per insegnare italiano…
Speriamo di non dover giustificare anche il fatto che il sole salga da est, che la terra non è piatta, che gli antibiotico hanno salvato milioni di vite e che Babbo Natale, tenetevi forte, ahimè non esiste.