i primi 100 giorni

Si dice che in questo Paese manca l’opposizione al governo: come dare torto? Forza Italia fa opposizione a giorni alterni per via di un rapporto di odio/amore con l’alleato leghista (se si possono ancora chiamare alleati due partiti di cui uno al governo ed uno all’opposizione) mentre il Partito Democratico sta vivendo uno psicodramma da lettino psicanalitico: dopo la sconfitta del 4 marzo non si è ancora ripreso ed è in preda di una crisi evidente di identità, corroborata da una serie di conflitti intestini da far tremare le vene… quindi fino qui tutto bene..o quasi…

Ma poi se ben vogliamo vedere: opposizione a cosa? È pur vero che per fare opposizione bisognerebbe avere “qualcosa” a cui opporsi, opporsi contro il nulla non è molto facile.

Oggi si celebrano i primi cento giorni del primo governo Conte e ahimè, nonostante le numerosissime promesse, i risultati non sono esaltanti. Ad oggi si sono tenute 17 sedute dei consigli dei ministri, con una durata raramente superiore all’ora e,  considerato che i primi sono stati dedicati alle nomine di governo e sottogoverno, due alla tragedia di Genova, quelli davvero operativi sono stati pochi. Tutto questo ha prodotto solo 6 decreti legge, di cui  solo uno particolarmente significativo: quello del “decreto dignità”. E anche qui: nonostante roboanti annunci, alla fine il tutto si è tradotto in una “stretta” sui contratti a termine (con evidenti e ovvie ripercussioni sul livello occupazionale). La restante decretazione riguarda cose marginali come norme sui casellari giudiziari e competenze dei vigli del fuoco. Cose importanti, intendiamoci, ma ben lontane dalle miracolose promesse fatte in campagna elettorale (tipo la cancellazione delle accise sulla benzina, del Job Act e della Fornero al primo consiglio dei ministri…)

Questa evidente “staticità” del governo, rilevata un po’ da tutti gli osservatori è, a parer mio, dovuta alla obiettiva difficoltà ad attuare quanto è stabilito nel contratto di governo, proprio a motivo della “enormità” di quanto là scritto: 50 miliardi per la flat tax, 17 per il reddito di cittadinanza, 8 per cancellare la legge Fornero…oltre alla altre voci di spesa già in calendario, come quella per bloccare l’aumento automatico dell’IVA.

Difficile dare gambe a tutte queste cose, oltretutto quando vivi l’assillo di prendere provvedimenti che possono essere etichettati come di destra o di sinistra o essere accusati di privilegiare questo o quel gruppo sociale (avendo promesso tutto a tutti…) Diciamo che per lo meno il “niente” non è né di destra né di sinistra.

Nonostante questo immobilismo operativo, in questi 100 giorni non sono mancate le parole, le dichiarazioni, le polemiche, i post ed i tweet, annunci e contese. Abbiamo assistito ad attacchi e polemiche contro Macron, contro i commissari europei, contro il presidente della camera, contro i Benetton, contro la magistratura, contro gli immigrati, contro Malta, contro le procure… è davvero faticoso star dietro alla mirabolante giostra di parole che girano sui social, in una cacofonia davvero assordante.

Verrebbe quasi da dire, prendendo a prestito le parole di Shakespeare, che questi primi cento giorni sono stati “tanto rumore per nulla”…o no?


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