Pensare di attraversare indenni le giornate e le ore, immaginando che esse non ci cambiano, mi pare una grande ingenuità: ciò che facciamo e soprattutto come lo facciamo ci segnano interiormente, modificano il nostro animo e trasformano la nostra mente ed il nostro cuore.
Penso sia una delle cose a cui dovremmo prestare maggiore cura, un aspetto che dovremmo monitorare con più attenzione. Perché accade che la vita ci trasformi in quello che non vogliamo e ci faccia diventare chi non vorremmo essere.
Ogni giornata incontriamo persone, ascoltiamo e diciamo parole, affrontiamo problemi, frequentiamo ambienti e mastichiamo pensieri che inevitabilmente segnano il nostro mondo interiore. Ogni dolore che patiamo, ogni fatica che sopportiamo, ogni gioia inattesa o meraviglia inaspettata, ogni emozione, sentimento o pensiero sono come energiche mani che plasmano la nostra sensibilità. Diventare persone gioiose o irraggiungibili, noiose o affidabili, disponibili o conflittuali, empatiche o anaffettive, accoglienti o respingenti, molto di tutto questo ha a che vedere con quello che scegliamo di vivere e con il modo con cui decidiamo di affrontare le cose.
Non è solo destino, non è pura casualità né tantomeno frutto fortuito degli eventi: diventiamo quello che scegliamo, più o meno liberamente, di vivere. Non si scappa da questa legge non scritta, anche se di essa perdiamo un po’ con la consapevolezza.
Siamo il frutto di quello che viviamo, siamo l’esito della nostre giornate, siamo la conseguenza delle nostre esperienze. È così che talvolta ci ritroviamo ad essere chi non vorremmo.