È tempo di speranza! E di coraggio.
È tempo di affrontare la vita a muso duro, senza farsi spaventare dai problemi, dalle difficoltà e dall’incertezza del domani. Certo non è facile, né naturale né spontaneo: proviamo tutti un senso di ansia e di incertezza, di paura e di preoccupazione per il domani. Nessuno può vivere questo tempo con animo leggero e lieto, con serenità e letizia.
Vivere da uomini l’oggi significa accettare di sperimentare il turbamento e l’angoscia per qualcosa che non controlliamo e per una situazione che non sappiamo come andrà a finire.
Vivere da uomini di speranza significa non farsi schiacciare da queste paure ma attraversarle con coraggio e risolutezza, con determinazione e fortezza.
Eh sì, cari amici, la speranza in questi giorni bui ha il gusto amaro della sfida, della conquista e della prova. Non è un frutto a portata di mano, pronta per essere colto con disinvoltura e sfacciataggine; essa invece ha l’aspetto del terreno arido e brullo da arare e seminare, confidando che il seme buttato nella terra attacchi e fruttifichi.
Ci sentiamo tutti come dei moderni Noè, rinchiusi ciascuno nella propria arca, insieme a propri cari nell’attesa che il diluvio finisca. Ogni tanto apriamo anche noi la nostra finestra e lasciamo andare una colomba nella speranza che essa torni con una tenera foglia di ulivo, testimonianza che il diluvio è passato. Ahimè questo momento non è ancora giunto e così siamo costretti all’attesa fiduciosa che le acque, per quanto impetuose e minacciose, si ritireranno e che le nudi spariranno dall’orizzonte.
È tempo di speranza, una speranza penosa ed ingrata, ma comunque speranza, capace di annunciare, che prima o poi, l’arcobaleno tornerà a fare capolino su questa terra malata.