un gancio affidabile

Ogni dolore possiede un tratto di solitudine, una dimensione talmente intima e personale che spesso esso diviene incomunicabile. C’è qualcosa di unico in ogni dolore, un elemento che è singolare e difficilmente condivisibile.

È bello e consolante avere delle persone accanto quando si attraversano momenti faticosi ed impegnativi ma la vicinanza, per quanto benedetta, non significa immediatamente condivisione e partecipazione. Per quanto un amico stia vicino, resta un alone di inaccessibilità per ogni piccolo o grande dolore, un’ombra che non viene illuminata, un angolo che non può essere visitato.

Si viene al mondo da soli e ritorneremo alla terra da soli e forse in ogni piccolo o grande dolore riecheggia questa radicale solitudine da cui siamo abitati. Ogni patimento è un esigente richiamo alla nostra irriducibile singolarità, una memoria di come la nostra originalità viva sempre di questa irrisolvibile dialettica di autenticità e solitudine. Siamo un po’ come un pendolo, che nel suo ondeggiare muove da un punto all’altro senza mai potersi realmente riposare in alcuno.

Il dolore riverbera in modo unico nelle nostre membra, come ogni corda vibra in modo singolare ad ogni tocco. Le onde che la sofferenza crea in noi rimbombano nella nostra interiorità creando tonalità che solo le nostre orecchie riescono ad ascoltare.

La solitudine del patire ci spinge a trovare un punto interno su cui fare presa, un fulcro sul quale appoggiare la nostra esistenza. È proprio in questo momenti di smarrimento che sentiamo forte il desiderio di un porto di sicuro, di una roccia affidabile, di un gancio solido. Il dolore ci invita a trovare un riparo, un fondamento, un radicamento nella vita, capace di reggere all’urto delle cose.


2 risposte a "un gancio affidabile"

  1. Marco hai proprio ragione “Si viene al mondo da soli e ritorneremo alla terra da soli ” e non solo ” Siamo un po’ come un pendolo, che nel suo ondeggiare muove da un punto all’altro senza mai potersi realmente riposare ”
    Che aggiungere hai già detto tutto.
    Un saluto Wu Otto.

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  2. Per chi ha la fortuna di avere la fede, nei momenti bui della vita, il porto sicuro in cui riparare è Dio. Chi non ha fede invece deve trovare qualcosa dentro di sé a cui aggrapparsi e quel qualcosa può essere diverso da persone a persona.

    Un saluto

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