liceo Gandini – classe 5D

Suonava tanto come “l’assassino torna sempre sul luogo del delitto”… Parlo della riunione dei genitori fatta ieri, guarda caso nel medesimo liceo che ho frequentato e, causalità della sorte, nella medesima aula che ho abitato per anni. Insomma: una sorta di “ritorno a casa”, un tuffo nel passato, una botta di giovinezza…peccato che in mezzo ci fossero quei trent’anni che separano la mia età da quella di mia figlia. Eppure la sensazione provata non era poi tanto distante da quella che ho sperimentato nel giorno in cui ho terminato il liceo, anni fa.

C’è poco da fare… una casa è sempre una casa: la possono cambiare, abbellire, rendere più tecnologica e moderna, informatizzata e sicura, al passo con i tempi e in linea con le nuove tendenza, ma un luogo che ti è intimo lo riconosci subito, anche se fosse stato ristrutturato completamente, pure se fosse stato demolito e ricostruito da zero. Perché in quel luogo ci hai lasciato un pezzo della tua vita, della tua giovinezza, una parte significativa dei tuoi legami. Lì sei diventato quello che sei: quei muri ti hanno visto crescere, maturare, diventare un giovane. Essi hanno assistito alle tue lotte e alle tue sconfitte, con te hanno celebrato i tuoi successi o hanno presenziato, muti, alle tue molte cadute e disfatte.

Ed ora pensi che quei medesimi muri stanno assistendo allo spettacolo della crescita per una infinità di generazioni che nel tempo si sono succedute e che ancora si succederanno. Confesso che mi fa un certo effetto ripensare alla moltitudine di adolescenti che, salendo quelle scale tutti i giorni, sono diventati dei giovani, tenere promesse di un domani che li attende.

Sarà colpa dei capelli bianchi che ti compaiono in testa e del fatto che l’età ti rende più emotivo e sensibile, ma la bellezza e la forza di quegli ambienti e della comunità che ospitano ogni mattina mi appare sempre più intensa ed affascinante: lì si formano vite, oggi come ieri;  lì si apprende l’arte antica e sempre nuova della conoscenza, del ragionamento e della riflessione critica; lì si impara il confronto, il dialogo, l’argomentazione, l’impegno ed il sacrificio; lì ci si sforza di diventare cittadini, abitanti di una polis complessa ed articolata.

Lì, molto semplicemente, si intraprende un cammino che ci conduce ad essere uomini, liberi e responsabili, fiduciosi e ambiziosi, rispettosi e originali, unici ed irripetibili.


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