L’amicizia è un sentimento profondo, intenso e vitale. Essa attiva e alimenta legami tra persone in modo gratuito ed elettivo: “Scelgo te, proprio te, non pretendendo alcunché in cambio e senza una ragione particolare né un fine nascosto; non ti scelgo per fare una vita insieme né per andare in chissà che posto. Ti scelgo solo perché sei tu, perché percepisco la promessa di una vicinanza e la possibilità di un incontro. A ben vedere, non siamo neanche simili né abbiamo così tanto in comune da condividere”.
Accade questo perché l’amicizia si nutre delle differenze e fa della diversità il fattore preminente di intesa e di reciproca attrazione. La profondità dell’amicizia sta tutta qui: in quel desiderio che nasce dalla presenza dell’altro e termina nella sua compagnia ed intimità. L’amicizia è un viaggio il cui solo scopo è camminare insieme, non importa verso dove né con quale mezzo. La gioia consiste proprio nel mettere un passo dopo l’altro, fianco a fianco, condividendo la fatica del pellegrinare insieme alla gioia per i panorami mozzafiato che si incontrano lungo la via. È amico colui che sceglie di fare un pezzo di strada in tua compagnia con gratuita e profonda libertà.
L’amicizia è un sentimento nobile, forse tra i più nobili che l’uomo conosca. Esso gode dell’essere, della pura presenza, dell’esistenza dell’altro oltre ogni dinamica di possesso, dominio ed efficienza. L’amicizia vive di piccoli gesti, per di più impercettibili agli altri, ma ricchi e vitali per gli amici. Essa si nutre di sguardi d’intesa, di parole sussurrate, di ascolto umile e feriale, di sfioramenti minimi e di dettagli banali ed irrilevanti, ma che per gli amici diventano la grammatica dell’affetto e la sintassi della relazione. Difficile capire cosa si dicano due amici quando si scambiano un abbraccio caldo e silenzioso, o cosa vogliano dire quei tocchi dati un po’ istintivamente che velano abissi di intimità. Vi è una indicibilità dell’amicizia che non nasce da una difetto della lingua, ma dal riconoscimento che l’amicizia è l’incontro irripetibile e singolare tra due mondi affettivi, tra due orizzonti di senso e tra due esistenze talmente diverse che il loro incontro possiede l’aurea del divino.
Credo davvero che ogni amicizia sia un piccolo miracolo che avviene sulla terra: nulla di più incomprensibile e straordinario dell’incontro libero di due volontà e dell’intimità che si crea tra due estranei.
È forse per questo che quando finisce un’amicizia è come se implodesse un mondo ed è come se un pezzo di te subisse un collasso dolorosissimo. Sperimenti per l’assenza dell’amico come una specie di mutilazione della tua carne, come se improvvisamente ti mancasse l’aria per respirare o la terra perdesse la sua affidabilità nel sostenere i tuoi piedi.
È profonda la ferita che la fine di un’amicizia provoca al tuo corpo: è una ferita che lascia cicatrici durature e conseguenze difficili da prevedere. Talvolta la vita ci mette di fronte a questi ineludibili lutti e questi dolorosi fallimenti. Sono il momento in cui l’esistenza mostra il suo volto più arcigno ed il suo ghigno più sadico