Si chiede Bellasio, su un quotidiano nazionale di qualche giorno, fa se l’Italia possa davvero permettersi il lusso di essere una nazione sovranista. Mi spiego. Al di là dell’aspetto etico e politico della scelta, se sia giusto o strategico per il nostro paese adottare questa posizione, vi è poi l’ambito più prettamente connesso alla convenienza: “a noi italiani conviene essere sovranisti?” È una buona domanda che forse faremo bene a non sottovalutare.
Il sovranismo, come dimostra ampiamente la storia (ma come già iniziamo ad intuire qui, nel Bel Paese) porta con sé altri due opzioni, non proprio secondarie: l’isolazionismo e l’autarchia. Quindi la domanda, correttamente formulata, potrebbe essere: “a noi italiani conviene essere isolati e autarchici?”.
A parte il fatto che ci abbiamo già provato una volta nella storia e non c’è andata benissimo, il punto qui è: nel mondo attuale, fortemente interconnesso, l’Italia possiede i requisiti minimi per “fare da sé”? O rischiamo solo di farci del male e di andare a sbattere?
L’Italia è notoriamente un paese piccolo, soprattutto se paragonato alle economie emergenti di Brasile, India, Sudafrica, per non parlare della Cina. È poi un paese tutto sommato marginale, posto alla periferia di una Europa che conta sempre meno nello scenario internazionale. È un paese drammaticamente esposto, per via delle sue coste, al problema dell’immigrazione di massa ed è dura per un solo paese affrontare autonomamente questo esodo epocale (a meno di non pensare di sparare sui barconi dei disperati che tentano di arrivare da noi). Quindi è un paese privo di materie prime e di fonti autonome di energia, per le quali dipendiamo in larga misura dall’estero. La nostra economia vive su una fortissima componente di export, soprattutto manifatturiero, mentre è appesantita da un debito pubblico enorme, che finanziamo al 40% grazie investitori internazionali (gente cioè che vive fuori dai nostri confini disponibile a prestarci soldi…)
Giusto per capirci: considerate che, nonostante gli annunci ad effetto, manco gli Stati Uniti (che hanno una difesa, una posizione geografica ed un influenza economica e finanziaria assai invidiabili) possono permettersi il lusso di vivere in uno splendido isolazionismo. Lo prova il fatto che, ad esempio, Trump è dovuto scendere a più miti consigli sugli accordi commerciali con Canada e Messico. E vogliamo parlare dell’altra “isola di isolazionismo”, la Gran Bretagna, che sta lottando per avere comunque delle relazioni positive con l’Europa, anche dopo la BREXIT?
Insomma tornando al punto: alla luce della nostra storia, della nostra geografia, della nostra economia e del contesto globalizzato che ci circonda, siamo proprio sicuri che la strada sovranista corrisponda ai nostri interessi nazionali? O rischiamo di andare fuori strada alla prima curva?